Romina Cecconi [04.07.1941]
Chi abbia avuto la fortuna di incrociare almeno una volta nella vita Romina Cecconi sa che è una forza della natura, una ironia e un'arguzia fuori dal comune la rendono irresistibile. Nata Romano Cecconi nel luglio del 1941 in un paesino in provincia di Lucca, già dalla fine degli anni Cinquanta a Firenze è tra le primissime che in tutta Italia vivono pubblicamente la propria identità femminile, attirando scandalo ma anche attenzione e interesse su di sé. Negli anni viene sottoposta a fermi della polizia, processi, perizie per stabilirne la pericolosità sociale e la necessità di internamento. Confinata infine nel 1968 a Volturino, un piccolo paese di montagna della provincia di Foggia, vi passa tre anni. Riuscita a operarsi nel 1972 a Losanna, farà causa al proprio comune di residenza per ottenere la carta di identità da donna, ottenendo la correzione anagrafica del documento. Le sue vicende, compreso il matrimonio celebrato in Palazzo Vecchio a Firenze il 4 giugno del 1977 con il vicesegretario del FUORI Antonio Moschonas, finiscono sui rotocalchi e fanno da apripista alle conquiste degli anni successivi, ai cambiamenti sociali e al movimento transessuale che verrà. Persino Marcella Di Folco confida che l'incontro con Romanina negli anni Sessanta, che 'ballava stupenda su un cubo del Piper' fu una illuminante folgorazione su se stessa. Sulla vita di Romina Cecconi molti sono i lavori realizzati anche in anni recenti. Da segnalare certamente per valore testimoniale e storico il libro autobiografico che uscì per Vallecchi nel 1976, uno dei pochi testi del genere, se non l'unico, in Italia negli anni Settanta dal titolo Io, la "Romanina" e il documentario realizzato per la Rai TV dal titolo C'era una volta un ragazzo che i registi Mauro Bolognini e Guido Sacerdote le dedicarono nel 1978. Lasciata Firenze, da decenni Romina vive stabilmente a Bologna dove è una dei punti di riferimento della comunità trans.