Françoise d'Eaubonne [12.03.1920-03.08.2005]
Scrittrice, è figura complessa e pioneristica del movimento femminista francese. Militante del partito comunista a partire dal 1946, nel 1956 lo abbandona perché lo ritiene su posizioni non sufficientemente anticolonialiste. Nel 1960 firma il Manifesto dei 121 per il diritto all’insubordinazione nella guerra d’Algeria. Già simpatizzante del ‘68 parigino, nel 1970 pubblica Éros minoritaire, opera dedicata alla storia dell’omosessualità. Nel 1971 firma Le manifeste des 343, redatto da Simone de Beauvoir e sottoscritto tra le altre da Marguerite Duras, Catherine Deneuve, Jeanne Moreau, Delphine Seyrig, Monique Wittig. Le 343 donne si autodenunciano per aver praticato l’aborto allora illegale in Francia. Tra le fondatrici del Mouvement de libération de femmes, nel 1971, assieme tra gli altri a Guy Hocquenghem, fonda il FHAR (Front Homosexuel d'Action Révolutionnaire). Appena un anno dopo, il 5 aprile 1972, grazie agli stretti rapporti che in quegli anni intercorrono tra militanti e intellettuali francesi e italiani, partecipa a Sanremo alla prima protesta pubblica contro le politiche repressive dell’omosessualità in Italia. Il suo intervento di forza in apertura del I Congresso Italiano di Sessuologia, di fatto il primo e l'ultimo, ne impedisce lo svolgimento e sancisce il fallimento del progetto degli organizzatori di spingere il governo a emettere una legge esplicitamente patologizzante l’omosessualità anche in Italia. Quell'azione verrà negli anni successivi ricordata come l'azione politica fondativa del nascente movimento omosessuale e lesbico in Italia, grazie alla quale la prima aggregazione politica dichiaratamente omosessuale e di matrice marxista, il Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano, noto anche come Fuori! si svelò all'opinione pubblica. Il Fuori!, formatosi tra il 1970 e il 1971 ebbe tra i suoi fondatori e fautori figure significative come Angelo Pezzana, Mariasilvia Spolato, Mario Mieli, Alfredo Cohen.
Impegnata attorno alla riflessione su ecologia e femminismo già a partire dalla fine degli anni Sessanta, durante la sua militanza nel movimento delle donne, Françoise d'Eaubonne nel 1974 pubblica Le Féminisme ou la mort, 'manifesto visionario' in cui conia la parola ecofemminismo, individuando la radice comune dell'oppressione delle donne e dello sfruttamento del pianeta nel capitalismo patriarcale.